DREAMWOODS
SELVA DI SOGNO
TRAUMWALD
STONESCULPTURE PARK

Stoneart Steinkunst
Nel cuore della Toscana fra Siena e San Galgano, in una vasta querceta a ca. 600 m di altitudine, da circa 40 anni lo scultore di origine tedesca Deva Manfredo costruisce un mondo di sogno fatto di pietra e materiali trovati. Il labirinto di Arte Ambientale, che si estende per circa 10 ettari, si snoda in ca. 250 interventi fra figure antropomorfe che sembrano emergere dalla terra, templi e città in miniatura di civiltà antiche, grandiosi mandala di pietre colorate, giochi di pietra con le bizzarre forme degli alberi, pietre distese a formare tappeti intessuti di colore. Le opere, anche di proporzioni imponenti, sono costruite con pietre naturali e materiali di recupero non lavorate assemblate col solo aiuto della forza di gravità. Il bosco invita a fermarsi, a percepire se stessi e la natura seguendo, se lo si desidera, un percorso di meditazioni guidate, ma invita anche al gioco con un laboratorio dove ciascuno può sperimentare la sua creatività. Il parco ora include anche un “Giardino dei Colori” e una “Galleria della Selva” di suoi vecchi quadri. L’artista consiglia ai visitatori a percorrere in silenzio l’itinerario ascoltando i silenzi del bosco e il richiamo della natura. Sono consigliato almeno 2 ore per la visita! La creatività di Deva Manfredo nasce dalla meditazione che è alla base del suo lavoro.

GALLERIA

QUI SUCCEDE SOLO UNA COSA

Deva Manfredo Stoneart

„Io Scelgo una via più primitiva di eseguire composizioni… solo materiali non modificati da me e solo con aiuto di equilibrio e gravita – senza collanti… Mi piace di essere più vicino alla natura possibile. MI piace che piccoli animali vivono dentro o sotto le sculture. La madre natura è la maestra (trattata malissimo dalla nostra civiltà). Presento i antichi capolavori di lei…. L’uomo deve vedere e ricomprendere la natura – fino alle piccole cose & esseri.”

VOCI SUL PARCO

Le pietre di Deva Manfredo sono parti di un imponente mosaico che incorpora tutte le dimensioni dello spazio, con figurazioni simboliche, sentieri misteriosi, statue inquietanti, palazzi e templi fiabeschi, e infine anche città con strutture architettoniche complesse in cui troviamo cortili, passaggi, torri e merli, porte monumentali…

È significativo vedere come, di fronte a questi paesaggi, categorie costantemente abusate come “cultura, scultura, architettura, land art, archeologia, artigianato”, o semplicemente “gioco” o anche “religione” crollino: C’è qualcosa prima (o dopo?) l’arte. E questo è l’aspetto più interessante e forse più inquietante: ti senti come se fossi la prima persona ad arrivare sulla terra – all’origine del mondo…
Anna Casserino da Como

Non è facile esprimere a parole quello che vediamo davanti a noi, ma la nostra anima lo sa esattamente, la nostra memoria conosce queste forme, lo strato più dimenticato della nostra coscienza è immediatamente indirizzato, il contatto avviene bruscamente. Non sappiamo esattamente come e perché, ma siamo illuminati da un fascino immediato. Il messaggio arriva immediatamente, al di là della ragione e del controllo.